Suo padre la diede in sposa a un mendicante perché era nata cieca – ed ecco cosa accadde

“Sei ancora viva? Stai ancora fingendo di essere la moglie di un mendicante?”

Zainab sentì le lacrime salirle agli occhi, ma si rifiutò di arrendersi.

“Sono contenta”, disse.

Amina rise crudelmente.

“Non sai nemmeno che aspetto abbia. È spazzatura… proprio come te.”

E poi sussurrò qualcosa che le spezzò il cuore:

“Non è un mendicante, Zainab. Mi hai mentito.”

Zainab barcollò verso casa, disorientata. Aspettò fino al tramonto e, quando Yusha tornò, gli chiese di nuovo, questa volta con fermezza:

“Dimmi la verità. Chi sei veramente?”

Poi Yusha si inginocchiò davanti a lei, le prese le mani e disse:

“Non avresti dovuto saperlo ancora. Ma non posso più mentirti.”

Il cuore di Zainab batteva forte.

Yusha fece un respiro profondo.

“Non sono un mendicante. Sono il figlio dell’Emiro.”

Il mondo di Zainab iniziò a girare.
“Sono il figlio dell’Emiro.”

Il mondo di Zainab iniziò a girare.
“Sono il figlio dell’Emiro.”

Il mondo di Zainab iniziò a girare.
“Sono il figlio dell’Emiro.”

Cercò di calmare il respiro, cercando di comprendere ciò che aveva appena sentito. Ogni momento che avevano condiviso le balenava nella mente: la sua gentilezza, la sua forza silenziosa, le storie vivide che sembravano troppo reali per un mendicante.
Ora capiva perché. Non era mai stato un mendicante.
Suo padre non l’aveva data in sposa a un mendicante: l’aveva inconsapevolmente data in sposa a un nobile, vestito di stracci.

Gli allontanò le mani, fece un passo indietro e chiese con voce tremante:

“Perché? Perché mi hai fatto credere di essere un mendicante?”

Yusha si alzò. La sua voce era calma, ma piena di emozione.

:

“Perché

Volevo che qualcuno mi vedesse per quello che ero, non per la mia ricchezza o il mio titolo.
Volevo qualcuno di puro. Qualcuno il cui amore non potesse essere comprato o forzato.

Tu eri tutto ciò che avevo sempre chiesto, Zainab.”

Cadde a terra.
Il suo cuore era diviso tra rabbia e amore.
Perché non glielo aveva detto prima?
Perché le aveva lasciato credere di essere stata gettata via come spazzatura?

Yusha si inginocchiò di nuovo accanto a lei.

“Non ho mai voluto farti del male”, disse.
Sono venuta al villaggio travestita perché ero stanca di pretendenti che amavano il trono ma non l’uomo.
Ho sentito della ragazza cieca rifiutata da suo padre.
Ti ho osservata da lontano per settimane prima di chiederti la mano, travestita da mendicante.
Sapevo che avrebbe accettato, perché voleva semplicemente liberarsi di te.

Le lacrime rigavano le guance di Zainab.
Il dolore per il rifiuto di suo padre si mescolava all’incredulità che qualcuno potesse essere arrivato fin lì… e trovare un cuore come il suo.

Non sapeva cosa dire.

Così chiese semplicemente:

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