Ieri mattina ho vissuto una scena che mi ha profondamente toccato e vorrei condividerla.
Ieri mattina ho vissuto una scena che mi ha profondamente toccato e vorrei condividerla. Mi trovavo in una panetteria in attesa del mio ordine, quando ho notato un uomo senza tetto avvicinarsi al bancone con in mano una bottiglia di plastica, il vecchio contenitore di un litro per il latte. Con voce timida ha chiesto se potevano riempirgliela d’acqua.
Il dipendente, con tono gentile ma curioso, gli ha chiesto: “Per cosa ti serve l’acqua?” Nella mia testa ero già pronta a sentire una risposta fredda, magari qualcosa del tipo: “Se ti serve da bere, devi comprarla.” E invece, l’uomo ha risposto: “Per bere.”
A quel punto, il lavoratore ha sorriso e gli ha detto: “Vai pure al frigorifero e prendi una bottiglia della dimensione che preferisci.” E, come se non bastasse, ha anche riempito la bottiglia di plastica senza esitazioni.
L’uomo ha ringraziato con sincera gratitudine, ma ha aggiunto che aveva una fame terribile e avrebbe avuto bisogno di un pasto. E qui è accaduto qualcosa di straordinario. L’impiegato ha risposto senza pensarci due volte: “Non c’è problema! Cosa ti piacerebbe mangiare?”
